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Basket io ti odio!

Non sto scherzando, la nostra relazione inizia a vacillare, anzi siamo nel nostro secondo momento di crisi e questa volta sono incazzato sul serio!

La prima volta che ho dubitato di te è quando mi opprimevi: passavo 5/6 giorni su 7 in palestra, fra miei allenamenti, fare l’istrutture di minibasket, partite mie, partite di minibasket, riunioni della società, tesseramenti in fip… mi ero reso conto che stavi rubando tutto il mio tempo libero, non ce la facevo più.

Ma io ti amavo, ti amavo tantissimo, non potevamo lasciarci.

Così decisi di abbandonare 10 anni di istruttore / allenatore di minibasket, 10 anni bellissimi, fatti di sconfitte (tante), vittorie (poche, ma nemmeno così poche dai), di momenti indimenticabili come quando contro la Rima Desio (con la prima squadra che è stata anche in A1) noi squadra scalcinata li abbiamo fatti soffrire per 39 minuti e abbiamo ceduto solo sul finale, solo perchè la loro panchina era più lunga e io potevo far giocare solo 6/7 giocatori contro 12!
Li abbiamo tenuti li a soffrire con noi fino alla fine.
Ricordo come se fosse ieri il tiro da 3 di tabella di Diego allo scadere del primo tempo, ricordo benissimo Alessandro in contropiede in un momento clou della partita che si incartava perdendo la palla, ricordo Matteo che con la sua mole gli aveva fatto vedere i sorci verdi!
La partita andava avanti punto a punto: +1 noi, + 2 loro e via così fino alla fine.
Ricordo benissimo gli utlimi 2 minuti, con i miei ragazzi che uscivano per falli stremati, mentre loro mettevano dentro il numero 12 che fino al quel momento aveva giocato poco e piazzava 3 canestri di fila dalla media… game, set, match a Desio.
Ma io ero orgoglioso della mia squadra, avevamo giocato come non avevamo mai fatto, avevamo onorato il basket, avevamo per la prima volta giocato continuativamente come un squadra, avevamo perso, ma avevamo imparato tanto!
Uscivamo dal campo a testa alta!
Potrei descrivere queste e tante altre emozioni perchè me le ricordo come se fosse ieri.
Ma io cosa ho fatto?
Ho lasciato il minibasket per avere del tempo per me e giocare, ma io non ero un fenomeno, anzi, andavo decisamente meglio come allenatore.
Ci ho ripensato tante volte… ho fatto una scelta davvero sbagliata.

E’ vero in quel periodo caro basket io ti ho odiato tanto, ma poi ci siamo riavvicinati, era il 2001, i Lakers vincevano l’anello contro Philadelpia, c’era Kobe, Shaq, c’era Iverson che aveva fatto sognare tutti.
In quegli anni io mi ero re-innamorato di te, vedendo gli Spurs con Duncan, Ginobili e Parker vincere ad anni alterni e poi con la parentesi dei Bad Boys che vinsero l’anello nel 2004.
Poi ci fu la finale delle finali, la storia dell’NBA, fra Lakers e Celtics nel 2008 e poi nel 2010 finita 1-1 con uno dei miei giocatori preferiti al comando nei Celtics, Paul Pierce.

Poi però in questi ultimi anni è successo qualche cosa che ha fatto vacillare di nuovo la nostra storia.
Il basket è cambiato tanto, i giocatori sono cambiati, sono tutti super atleti capaci di devastare il ferro, si predilige una schiacciata a un pick & roll vecchia scuola come Stock to Malone ed è diventato di moda giocare run & gun e devo dire la verità all’inizio mi piaceva anche questo tipo di gioco.

L’anello del 2015 vinto da Golden State è stato divertente!
L’NBA ha iniziato a giocare con una velocità mai vista prima, a partire da Curry a John Wall, da Kerie Irving a Chris Paul, da Damian Lillard a Russell Wetbrook… tutti che giocano posseduti dal diavolo, tutti a sparare “from downtown” da 3 a più non posso, tutti a correre come dei pazzi.
Bello, divertente… per un anno, ma quest’anno mi hai stancato.
Vedere Golden State alla ricerca del record in stagione con un atteggiamento che poi è stato controproducente perchè poi si è visto come è adata a finire.
Curry ha iniziato ad irritarmi con quel paradenti, meno male che Green almeno gioca in un altro modo!

Ma questa è solo la una piccola parte, tu caro basket quest’anno ci hai fatto passare una vera e propria agonia, il ritiro del Mamba a fine stagione!
Un vincente, un cavallo di razza, un giocatore di un altro pianeta, ma ogni partita il tributo che che ogni squadra doveva fargli diventava un pò monotono, un pò pesante, così come è stata patetica la difesa su Kobe nell’ultima partita con i Jazz: d’accordo 60 punti bisogna anche farli, però la difesa è un’altra cosa.
Se nè andato un grande e con lui un pezzo del mio basket: grazie Kobe!
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Poi vogliamo parlare di Durant che se ne va Oklahoma? e dove va?
Ai Golden State Warriors!
Non in una squadra da costruire intorno a lui, ma va in una squadra reduce da un anello vinto nel 2015, una stagione da record nel 2016 e una finale persa nel 2016.
Con tutte le squadre che c’erano perchè GSW?
Perchè sei un perdente!

Jordan quando LeBron James se ne andò a Miami disse:

Io non avrei mai chiamato Larry Bird e Magic Johnson chiedendo loro di giocare con me: ero troppo impegnato a batterli

Ma quando King James se ne andò via da Cleveland, Miami era squadra mediocre e non da titolo, qui Durant va ai Warriors con tutta un’altra storia alle spalle.

E purtroppo le bandiere stanno finendo anche nell’NBA, Kobe ha sempre giocato nei Lakers ma ora in questi giorni si scopre che Wade, icona di Miami, va Chicago ma a fare cosa?
Con Rondo e Butler forse si arriva a fatica in finale di conference per venire poi spazzati 4-0 da Cleveland!
Troppi soldi, troppi interessi, troppo business, 2 sole squadre forti, le altre non contano.
E oggi cosa succede?
Diciamoci la verità, tutti i malati di basket se lo aspettavo, si ritira Tim Duncan, The Big Fundamental, ma fin quando non escono i comunicati uno spera ancora nell’ultimo anno.
L’ultimo pivot dell’NBA, un uomo umile, mai sotto i riflettori, un grande lavoratore, non era spettacolare, ma era un leader, era incisivo, era immenso!
Grazie Tim perchè i tuoi 5 anelli li ho vissuti tutti alla guida di una grandissima San Antonio.
Ogni giovane cestista dovrebbe cercare i tuoi video su youtube e imitarti perchè non si vive di sole schiacciate, no look, alley hoop.
Nel basket moderno è troppo facile essere forti fisicamente, ma chi vince ha tecnica, leadership e determinazione e questo il caro Duncan ne aveva da vendere!
Che sia lui da esempio per chiunque pratichi questo sport!
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Insomma 2 bandiere che si sono ritirate e che mi fanno odiare sempre più quello che rimane oggi del basket fatto di atleti 2.0 e di business.
Infine lascia a 39 anni il basket un grande lituano, Rimantas Kaukėnas, che giocò anche nella mia Cantù.
Un fuoriclasse capace ancora a 39 anni di dire la sua nel nostro campionato ma questo fa riflettere e pensare quanto sia mediocre e poco competitivo il basket italiano.
Non c’è una programmazione sui giovani e sui ragazzi emergenti.
Squadre pieni di stranieri scartati 5 o 6 volte dall’amerca e poi dall’Europa.
Squadre fatte di mercenari che non danno valore al basket italiano.
Basket italiano che le prende dalla Croazia e non si qualifica per le Olimpiadi, nell’anno “dei giocatori NBA”, ma con nessuno in grado di mettere le palle sul parquet.

Basket io ti odio!
Fortunatamente c’è un uomo che quest’anno è arrivato a dei livelli mai visti, grazie perchè non sono più un suo haters, grazie perchè forse l’anno prossimo c’è speranza per un basket fisico tifando tutti contro Golden State.
Grazie King James per le finali che hai disputato ed è solo meritto tuo che amo ancora questo sport!

W Il basket

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P.S. Mai dire mai nella vita: il minibasket è sempre li che mi aspetta 😉

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21,65 Km

Poco più di una settimana fa ho partecipato e concluso la mia prima mezza maratona, la Mezza del Naviglio.

Stando poi a Wikipedia, la distanza della mezza maratona è di 21,0975 Km, ma vuoi mettere, dato che è la tua prima mezza te la facciamo fare in una bella domenica mattina molto calda e ti diamo anche quei circa 550m in più che uno dice “sono una sciocchezza” ma dopo 21Km si sentono, eccome se si sentono!

Meno male che l’ultimo km / km e mezzo è ricomparso Andrea a tirarmi un pò e il mio obiettivo di finire la mia prima mezza sotto le 2 ore è stato portato a termine: 1:57:32

Appena tagliato il traguardo camminavo come gli zombie di Walking Dead ma mi sentivo al settimo cielo, una sensazione bellissima!

17Kg fa non avrei mai immaginato di poter correre così tanto e di appassionarmi alla corsa.

Non sono un maniaco, anzi, mangiare mi piace, mi piacciono i dolci, bermi una bella birra fra amici… insomma non mi tiro indietro.

Però la corsa ha una cosa che mi ha subito conquistato: la fatica.

Si perchè per me lo sport è fatica e sudore: finire grondante e distrutto mi fa dire “well done”.

Poi la corsa è semplice: non hai bisogno di chissà quali attrezzature (un paio di buone scarpe si, quelle ci vogliono e la mia schiena infatti ringrazia, ma poi quanti Km ci fai?), non hai bisogno di chissà quali posti, puoi semplicemente andare quando vuoi, l’unica cosa che può limitarti è la pigrizia.

E se ce l’ho fatta io, può farcela chiunque.

Ho corso la mattina presto alle 6, in inverno, in estate, in pausa pranzo, con vento, pioggia o clima rovente, mi manca solo la corsa in notturna ma mai dire mai.

Oltre alla fatica la corsa per me rappresenta libertà.

Ho la fortuna di abitare a 2 passi dal parco di Monza che conosco come le mie tasche, all’inizio ci andavo in macchina, ora ci vado di corsa… le abitudini cambiano.

Mi piace perlustrare nuovi posti, se poi c’è un corso d’acqua come a Cernusco sul Naviglio mi piace ancora di più.

Col passare del tempo poi inizi a capire che qualche cosa è cambiato:

  • i miei ultimi regali fra compleanno e Natale sono stati dell’abbigliamento tecnico e un bellissimo Garmin che mi ha regalato mia moglie (grazie tantissimo a lei che mi ha spronato nel fare attività fisica!)
  • intrattieni discorsi con persone con cui non avevi mai parlato prima discutendo di tempi al km o di un bel posto dove andare a correre
  • sei pieno di dolorini: la schiena, una volta il ginocchio, una volta l’altro ecc… ma chi se ne frega io mi dico, come sono venuti se ne vanno

Insomma è da Maggio 2015 che ho iniziato a correre costantemente, l’ho fatto per dimagrire, ma ora più passa il tempo lo faccio perchè mi piace davvero tanto… tutto qui.

(Nella foto: Davide a sx, Andrea al centro, io a dx)

HAPPY RUNNING!

Space X
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Emozioni

Sono ormai alcune settimane che continuo a riguardare questo video e ogni volta che lo rivedo mi emoziono.

The Falcon has landed

Vedere la ragazza asiatica con le cuffie rosa tesissima,  sentire l’urlo di tutti come in una finale di Champions League vinta all’ultimo secondo con un gol meravilgioso, vedere Elon Musk nella sala di controllo e il presidente di Space X (Gwynne Shotwell), la donna bionda sul finale, che abbraccia e da il 5 a tutti… wow!
Brividi!
Ogni volta che lo riguardo cerco un nuovo particolare, un nuovo viso prima teso e poi stupendamente gioioso.
Chissà che tensione, mesi passati a lavorare alacremente, qualche fallimento, la paura che il Falcon si distrugga in una frazione di secondo, e invece quando atterra tutto scoppia in un boato per la missione andata a buon fine!

E quanti ragazzi giovani, quanti geni, quante razze e culture diverse, una sola parola… stupendo!

Per la cronaca il Falcon ha portato 11 satelliti nello spazio e per la prima volta è riatterrato sui suoi piedi.
Guardate il video e immaginate di essere li con coloro che stanno riscivendo la storia della scienza.

Grazie Elon, grazie ragazzi!

Dicono che…

Dicono che se vuoi crescere non devi più programmare…

dicono che devi partecipare alle riunioni…

dicono che devi rispondere alle mail…

dicono che devi rispondere a qualsiasi ora…

dicono che devi fare una scelta…

dicono che non devi dire quello che pensi perchè “sai è una questione politica”…

io dico che…

quella è la tua vita, sono le tue scelte, non le mie…

dico che amo troppo la tecnologia per lasciarla…

dico che non hai capito come funziono…

dico che se mi fai passare intere giornarte a rispondere a email e a fare riunioni stai perdendo il meglio che io possa fare…

dico che se ti va bene così, allora io ti dico che sto sprecando tempo…

dico che ogni ora persa nel non programmare, studiare, confrontarmi con i miei colleghi è più di un’ora persa… è molto di più

dico che sono stufo e spero davvero un giorno di poter dire…

I QUIT!

 

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tvOS Tech Talk London

Non ho mai partecipato al WWDC, mi piacerebbe davvero tanto, sarebbe per me come andare a giocare nella squadra NBA più forte, con gli attuali campioni del mondo, i Golden State Warriors per esempio, o meglio ancora i vecchi amati Bulls di Jordan, quelli con Rodman però che mi piacevano un filino di più per la pazzia del Verme, ma alla fine mi accontento di aver giocato dando il massimo nelle final four di Eurolega, infatti è stato un privilegio ed un’occasione da non perdere essere riuscito a partecipare al mio terzo Apple Developer Tech Talk.

Nel 2011, quando ancora lavoraro nel Gruppo Editoriale l’Espresso e in particolare in Radio Deejay ho partecipato all’iOS5 Tech Talk di Roma.
Poi passato a Condé Nast ho partecipato nel 2011 al Tech Talk su iOS7 a Berlino e infine, ieri, l’11 Gennario 2016 ho participato col mio collega Fabri (@chicio86) al tvOS Tech Talk di Londra.

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Lasciando da parte commenti sull’Apple TV, sul suo utilizzo o altro.
Piccolo parere mio personale, occorre che Apple gli dia una connotazione chiara, non di tutto un pò.
Ok per le app, ok per il gaming ma occorrono le killer application.
Forse per questo motivo può diventare terreno fertile per gli sviluppatori, dove il mercato saturo per smartphone soffoca lo sviluppo con innumerevoli app, qui c’è ancora margine e soprattutto un margine non di nicchia come invece lo è l’inutile Apple Watch.
Qui si entra nelle case degli utenti e lo si deve fare in un certo modo, sia con calma (sul divano diciamocelo seriamente, stacchiamo la spina, non abbiamo bisogno di usare app fantascientifiche o complesse), sia con l’effetto WOW, dove è davvero il contenuto a farla da padrone.
Un esempio sono gli screensaver dell’Apple TV, davvero stupendi, ma davvero semplici.

Ora, il talk non è stato tecnicissimo.
3 filoni in ogni caso: sviluppo, molto design guidelines, e un pò di marketing per lo store.

Per quanto riguarda lo sviluppo 3 punti degni di nota:
– l’ODR – On Demand Resources, ovvero la possibilità di impacchettare porzioni di applicazione e mandarla all’utente solo all’esigenza, come per es. nel gaming in cui scene, livelli ecc… non devono essere incapsulati in un’unico file binario ma scaricati solo quando servono con ovvi vantaggi.
– il MediaKit – essendo una TV il focus sul play dei video è molto importante. Degne di nota il concetto di interstitial all’interno del flusso del file video per servire advertising
– TVMLKit – ovvero lo strato js che Apple mette a disposizione per custruire alcune parti di applicazione.
Attenzione: non si può utilizzare WebKit per fare delle istanze di WebView, qui si usa js e tutta la bella sintassi del documento TVML (TV Markup Language) per preparare alcuni tipi di app che si sposano bene alla visualizzazione per catalogo di film, musica ecc…

Per quanto riguarda il Design e la User Experience:
– E’ importante il concetto di loading. es. come RayMan in cui il loader è il personaggio del gioco rendono l’attesa piacevole
– Non esiste il concetto di cursore come per es. sulla Wii, qui c’è il concetto di focus, quindi si muove un’area e non un puntatore sullo schermo che spesso può risultare ostico da usare
– l’input delle form è penoso. Se dobbiamo usare il controller dell’Apple TV non se ne esce vivi, quindi ci sono alcune app come quella di HBO che usano le cosidette “companion app” che completano l’esperienza utente sull’app smartphone.
es. si deve completare una form di iscrizione non si fa sulla TV ma si fa sull’app per smartphone velocizzandone l’input.
Qui non ho capito perchè Apple non ha implementato l’input vocale delle lettere, sarebbe molto più semplice, dato che Siri c’è già

Per quando riguarda il marketing e l’App Store, un pò di consigli sulla titolazione della propria app sulle keyword ecc… niente di nuovo, ma più interessante il business model con il paragone fra iPhone app e Apple TV App:

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dove lo scaricamento della app paid sono superiori alle app free.

Che dire, il partecipare ad un evento di questo tipo è sempre bello.
Non mi interessa il discorso del successo o meno dell’Apple TV, mi interessa il clima che si respira, si esce dalla routine di tutti i giorni per aprire un pò il cervello e prendere aria.
Alune idee mi sono venute proprio mentre gli evangelist parlavano.
Se si vuole pensare al mass market sicuramente le aziende più prudenti aspetteranno, se si parla invece dal punto di vista dello sviluppo c’è sicuramente terreno fertile per diversi temi, io per es. adoro l’utilizzo dell’Hardware trasversale e comandado da un’app
es. la domotica, i consumi di casa, ecc… pilotabili dall’Apple TV
Il semplice gaming fra amici fino al gaming più complesso potrebbero decretarne il successo.
Fossi in Apple però mi accalappierei, come hanno fatto per Beats 1 con Zane Lowe, qualche Game Designer o Game Studio di prim’ordine per realizzare game solo per Apple.
Per quanto mi riguarda ho già un pò di idee che voglio sperimentare sul nuovo Hardware di Cupertino, qualche cosa di divertente…

Infine a Londra qualche birra la si fa sempre…
Cheers and Happy Coding

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2016: I miei buoni propositi

Di solito non faccio una lista di buoni propositi, o quanto meno so a grandi linee quali sono quelli che ogni anno mi riprometto.

Girano sostanzialmente intorno a quei 2 o 3 argomenti che penso siano comuni a molte persone come l’ambito lavorativo, buttare giù qualche chilo e ciò che davvero conta, ovvero essere più vicini alla propria famiglia.

Quest’anno ne voglio scrivere 10, voglio rileggerli fra un anno e commentarli per vedere se sono stato capace oppure no di mantenere le promesse che mi sono fatto.

Ecco la top 10 (i 2 più importanti stanno in fondo):

  1. Perdere gli ultimi 4 / 5 Kg
    Lasciando perdere quelli accumulati durante le feste, sono a dieta da un pò e vorrei arrivare  a 20Kg totali persi, anche perchè… un pò mi sono stancato e quindi vorrei raggiungere l’obiettivo prefissato da tempo, diciamo per Maggio / Giugno non sarebbe affatto male
  2. Fare la mia prima mezza maratona
    Ho iniziato a correre costantemente da Maggio, l’ho fatto per cominciare a mettermi in forma e la corsa mi piace.
    Complice l’inverno mite sto correndo anche a Dicembre e sono arrivato a correre addirittura 17Km di fila cosa che per me un tempo sarebbe stato impossibile ed è un grande traguardo.
    Ora che corro costantemente mi piacerebbe davvero fare la mezza con l’arrivo della primavera / estate
  3. Diventare utile
    Mi sento inutile, sento che quello che faccio tutti i giorni a lavoro non serve a nulla, ma quello so fare, faccio “il pigia tasti”.
    Il mio lavoro mi piace tanto, ma sono stufo di farlo in questo modo, non mi va, non respiro lo spirito dell’hacking che mi piace e mi carica di adrenalina, quindi voglio diventare utile.
    Non so riparare auto/moto/frigo/forni ecc… non so costruire “cose” e sono anche un pò negato nel fai da te, ma senza presuzione penso di saper fare il mio lavoro e lo amo, quindi vorrei mettere a frutto le mie conoscenze e fare qualche cosa di utile per chi è in difficoltà, un app/sito/pezzo di hardware che possa aiutare la gente, qualche cosa che possa davvero servire.
    Anche se il 90% delle mail che ricevo contengono blasfemie come ASAP, URGENTE, SIAMO SOTTO ATTACCO NUCLEARE, LIVELLO DI ALLARME DEFCON 5 non salvo vite umane, quindi è ora di finirla!
    Mi piacerebbe tanto anche insegnare ai più giovani perchè lavorare con la tecnologia è una cosa meravigliosa.
    Quest’anno ho partecipato come speaker ad un hackathon, c’erano un sacco di studenti, è stato bellissimo, mi sono sentito vivo!
  4. Vivere la mia vita
    Voglio fare di testa mia, non voglio essere condizionato dagli altri.
    Voglio fare ciò che voglio, voglio sbagliare, voglio fallire, voglio risorgere, voglio fare, ma voglio essere libero di farlo.
    In sostanza nessuno dovrà mettermi i piedi in testa
  5. Scrivere costantemente il blog
    Ho iniziato forte, ma come spesso accade, poi ho lasciato, infatti il mio ultimo post è del 10 Settembre.
    Morale: devo ricominciare a scrivere!
  6. Usare il mio tempo libero…
    …non per lavorare, ma per la ricerca, per leggere un libro, per guardare un film con la mia famiglia e per guardare l’NBA
  7. Vorrei tanto che…
    …i miei 2 amici Stefano e Andrea si riposassero.
    Sono stufo di vederli lavorare 14 ore al giorno, sabati e domeniche incluse.
    Vorrei augurare a loro il successo, o quanto meno il fatto che siano tranquilli perchè sono stufo di vederli lamentare su FB per il lavoro. Su FB dobbiamo solo prenderci per il culo per il calcio!
  8. Avere più pazienza
    Essere più calmo in famiglia, le frustazioni lavorative devono stare fuori dalla porta di casa.
  9. Diventare un bravo papà
    Non aggiungo altro
  10. Stare di più con la mia famiglia
    Ora che la famiglia a Giugno si allergherà voglio stare di più con mia moglie e i miei bambini.
    Il tempo passa troppo in fretta e non voglio vivere di rimorsi e rimpianti.

Tutto qui, non voglio il successo, voglio la serenità per prima cosa e sentirmi utile come seconda.

Buon Anno ma soprattutto HAPPY CODING!

Father and Son - MIT
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Father & Son

Un amico è andato per qualche tempo a finire gli studi universitari al MIT, il Massachusetts Institute of Technology.
Ne ho approfittato per commissionargli l’acquisto della T-Shirt ufficiale universitaria che per noi Nerd, Geek nel 2015, è un cimelio.
Mia moglie è stata brava e a mia insaputa ha commissionato la versione mini-me per nostro figlio.
Vedere le 2 magliette vicine mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere e viaggiare con la mente pensando a tante cose.

Caro Lorenzo,

tu non puoi immaginare che significato abbia per me questa maglietta, che poi ovviamente è solo una maglietta di cotone, ma qui si sta parlando del MIT!
Io spero tanto che tu da grande riesca a realizzare i tuoi sogni, potrai fare qualsiasi cosa, purchè tu ti senta realizzato e in pace con te stesso.
Sappi che sia io che la mamma ti appoggeremo in tutto: meccanico, idraulico, elettricista, giornalista (ci saranno ancora quando sarai grande?), scrittore, fotografo, dottore, veterinario, ecc… ma se mai un giorno tu dovessi seguire le mie orme e innamorarti della tecnologia, non fare il mio stesso errore, non stare in Italia, scappa da qui, vattene!
Vai in giro per il mondo, vai dove la tecnologia è di casa, e non dove è vista male come qua.
Vai a Londra, a Berlino, Dublino o Amsterdam (anche se qui magari ci andrai per altro!!) se vuoi accontentare la mamma e stare in un raggio d’azione facile da raggiungere con l’aereo.
Ma io mi auguro, se davvero sarai attratto dalla tecnologia, che tu te ne vada dall’altra parte dell’oceano.
Vai al MIT o alla Stanford University.
Dell’ultima università te ne ho parlato via mail e ti ho mandato il link del discorso di Steve Jobs. Guardalo!
Se invece vorrai andare al MIT, poi ci andremo a vedere i Boston Celtics insieme!
Sicuramente sorriderai guardando l’HW e SW del passato: ieri Apple ha presentato l’iPad Pro (quello gigante), l’iphone 6s e 6s plus, l’Apple TV, un cazzo di pennino… chissà cosa ci sarà quando sarai grande tu.
Però vai li, vai nella Silicon Valley, vai li dove ogni giorno nasce una nuova un’idea: Facebook, Twitter, Oculus, Google, Tesla ecc…
Sbaglia, ritenta, fatti licenziare per le tue idee, ma non fossilizzarti!
Il mio lavoro è bellissimo, ma non qui, in questo paese che non punta sulla banda larga dove in questo momento in cui ti scrivo mi da un’ADSL da 2Mbit/s, che ha speso milioni di Euro per il digitale terrestre qualche anno fa, che ha speso soldi inutili per la digital radio e che si fossilizza su N cazzate legalesi per la cookie law.
Vattene da qui!
Tornando al fatto che potrai fare ciò che vuoi, ci ho ripensato un pò e mi sento solo di dissentire su di una cosa: per favore non andare a studiare alla Bocconi! Non ti pago gli studi se lo farai 😉
Poi un giorno il papà ti spiega perchè quelli della Bocconi non gli sono simpatici.

In bocca al lupo per il tuo futuro piccolo uomo di 4 anni!
Papà

GoPro
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Be a Hero!

Così, giusto per caso, partendo da questo articolo di Techcrunch sono incappato in una serie di video mozzafiato della GoPro.

Ovviamente so cos’è: la GoPro Hero 4, ultima nata della casa, è un gioiello costosino (ma quale gioello non lo è) che ti permette di registrare filmati da paura in 4k, però è il top, è indistruttibile, è piccola ma soprattutto il mondo GoPro è fantatisco.

Ho così approfondito sul canale ufficiale di YouTube e mi sono lasciato rapire da video mozzafiato: snowboard, motocross, downhill, surf, l’eruzione di un vulcano, tanti animali visti da vicino e un’immersione totale nella natura hanno riempito i miei occhi.
Guardatevi qualche video: dalla presentazione della Hero 4, al Tomorrowland dove in prima persona si poteva partecipare al festival, a innumerevoli filmati pieni di adrenalina e di incontri ravvicinati come con una balena o con delle scimmie che usano la GoPro.

Have fun!

 




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Your first name is Free, last name is Dom… Freedom

Non voglio parlare di Apple Music e non voglio parlare di cos’è Beats 1, voglio solo ringraziarli per avermi fatto sentire questa canzone di Pharrell Williams di nome Freedom in esclusiva, anzi se la devo dire tutta ringrazio Mr. Williams per averla scritta!
Si certo l’avrei potuta sentire alla radio, su Spotify, su YouTube e avrei ringraziato loro.

Poco importa se c’è dietro un accordo commerciale da chissà quanti $$$
Non mi interessa se nell’ultimo frame del video, ad un concerto, Pharrell indossa un Apple Watch… non me ne frega niente.
Quello che mi interessa è dire che questa canzone mi ha emozionato, mi ha dato gioia e nello stesso tempo malinconia e mi ha fatto riflettere!

Freedom

E’ una parola davvero importante, una parola veramente pesante.
Tante persone non hanno libertà, non possono esprimersi, non possono dimostrare ciò che vogliono e ciò che valgono, sono oppresse dalla frenesia della vita quotidiana così come lo dimostra l’anteprima del video di Freedom

La cosa che mi ha davvero colpito è stato poi cercare il video su YouTube.
Qui c’è la canzone completa che merita davvero di essere ascoltata e vista:


E’ emblematico come nel video Pharrell, i ballerini, il coro cantino di gioia Freedom con un dito puntato alla testa, questo per dire che devi liberare la tua mente, devi essere libero dentro di te, ma anche probabilmente per dire che solo tu sei l’artefice della tua libertà per non essere più e mai più un leone in gabbia.

La prima volta che è stata cantata al Glastonbury, Pharrell ha esordito dicendo

I don’t care how much money you have in the bank account, I don’t care how rich your family is, or where you come from. If you’re a human being, you need some sort of freedom

Questa versione è la prima in cui l’ha cantata dal vivo, peccato che l’audio sia un pò basso perchè una volta finita, un coro di Inglesi si è alzato invitando un Pharrell emozionato a ricantarla.

Uno un pò bravino diceva:

Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t be trapped by dogma – which is living with the results of other people’s thinking. Don’t let the noise of other’s opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.

Cosa vuole dire per me questa canzone?
Forse è giunto il momento di calare il sipario e di pensare davvero alla mia “Freedom”.